lunedì 27 giugno 2022

CUCINA ETNICA E CONSIGLI PER VIAGGIATORI ENOGASTRONOMICI - ROMA e Gricia

 

Ciao a tutti,
oggi andiamo virtualmente nella città eterna e ne gustiamo una ricetta, una delle tante paste sfiziose che fanno a Roma, la

GRICIA


La gricia è una ricetta simile alla carbonara ma senza uovo. La ricetta è quindi semplicissima

Ingredienti
  • pasta fresca tipo tonnarelli o rigatoni
  • guanciale
  • pecorino romano
  • sale e pepe
Mentre la pasta sta cuocendo, fate andare il guanciale in padella. Scolate la pasta un po' al dente e buttatela in padella con il guanciale e il pecorino grattugiato, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura della pasta per farla cremosa.

Dove mangiare a Roma?

Per cenare a Roma il quartiere ideale è sicuramente Trastevere che è un susseguirsi di ristorantini aperti da ora di pranzo a ora di cena, in cui si può mangiare ininterrottamente. La maggior parte non prenota, quindi rassegnatevi a fare un po' di coda o a cenare alle 18.
Noi abbiamo provato i ristoranti gemelli: Tonnarello e Nannarella ma ci dicono che si mangi bene un po' dappertutto. I prezzi sono sicuramente competitivi.

Vicino a Termini, per pranzo, cena o un dopo cena, consigliamo la birreria Marconi con ottimi piatti di pasta, scelte di birre e sidro e liquori in dose generosa.


ROMA


Il Colosseo, tra tutte le bellezze, sicuramente il simbolo di Roma


Roma è tutta bellissima e tutta da vedere. Tutti sanno cosa c'è da vedere a Roma ma, in ogni caso...

Da non perdere:
  • il Colosseo con i Fori romani, il Circo massimo e il Palatino;
  • Piazza di Spagna con la scalinata a Trinità dei monti;
    la Fontana di Trevi;
  • Piazza Navona con le sue fontane;
  • il Pantheon;
  • la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri costruita su progetto di Michelangelo nelle terme di Diocleziano, con la sua splendida meridiana;
  • la Basilica di San Pietro in Vincoli;
  • la Chiesa di Santa Maria di Cosmedin con la Bocca della verità nel pronao, nella zona del foro boario;
  • la Basilica di Santa Maria Maggiore e moltissime altre chiese;
  • una pausa nel verde a Villa Borghese e al Pincio con il suo obelisco e l'orologio ad acqua;
  • Piazza del Popolo con l'immancabile obelisco e le due fontane: di Nettuno e della Dea Roma;
  • i colli di Roma, sede del potere politico: il Quirinale, Monte Citorio, l'Esquilino e il Campidoglio;
  • Piazza Venezia con il monumento a Vittorio Emanuele II;
  • Castel Sant'Angelo e il suo museo;
  • la Piramide Cestia con la vecchia porta della città;
  • la Via Appia antica;
  • le catacombe e mille altre cose.
Manca un accenno al Vaticano? Merita un post a se stante!

Cosa mangiare a Roma?
  • sicuramente la pasta: tonnarelli cacio e pepe, alla carbonara, alla gricia o all'amatriciana; 
  • ma anche secondi: coda alla vaccinara, saltimbocca alla romana e polpette di tanti tipi;
  • il tutto con l'immancabile cicoria ripassata.
  • Per uno spuntino veloce: una bruschetta, un supplì o una focaccia con la mortadella.
  • Tra i dolci, sicuramente i maritozzi con la panna.


Un saluto
alla prossima,
Patrizia

domenica 19 giugno 2022

ANGOLO DELLA POESIA - Quel momento



Lascia che la morte ti accarezzi lieve
con le sue mani pallide,
ma poi, all'ultimo, tirati indietro,
sottraiti al suo tocco gelido.
-No, amica. non ora:
ho ancora tante cose da fare-
E non sorprenderti quando lei 
ti guarderà sorridendo:
Non sei tu che decidi.




martedì 14 giugno 2022

MUGUGNO - Bambini indemoniati e dove trovarli

Ciao a tutti,
ieri sera ero in birreria, in un paesino della prima cintura, alzo gli occhi e vedo un bambino di circa 7-8 anni saltare giù da un tavolo. Il mio primo pensiero è stato: "ma no, ho visto male". Quando il mio cervello ha confermato con un pochino di stizza quello che gli occhi avevano visto, il mio secondo pensiero è stato: "fosse stato mio figlio, per la vergogna, l'avrei spinto a due mani contro il muro talmente forte che sarebbe diventato un bassorilievo". Il mattino dopo i camerieri avrebbero passato ore a cercare di staccarlo con spatole e sverniciatore. Intanto la sorellina più piccola, per non essere da meno, stava in piedi sulla panca e saltava, come in preda al ballo di San Vito.

E i genitori? Chissà! Per tutte le ore passate in birreria non abbiamo capito se quei tre bambini, perché erano due femmine e un maschio, avessero dei genitori oppure no. Certo che, se li avevano, erano immuni al casino fatto dai loro figli e si stavano godendo tranquillamente una birra, facendo ben attenzione a che nessuno si rendesse conto che le bestie di Satana erano figli loro.

Ad un certo punto il bambino più assatanato ha iniziato a cantare "Siamo i Vatussi" a squarciagola, al che ho pregato che in quel momento entrasse una squadra di basket di omoni di colore, tutti altri più di due metri, per vedere come avrebbe reagito: lui e loro. Invece niente.

Dopo un po' e ancora un paio di salti dal tavolo al pavimento, il moccioso ha raggiunto la sorellina nella piccola sala bimbi del locale iniziando a sbattere tutte le cose come un ossesso.

Quando capita di vedere questi pargoli abbandonati senza genitori, comunque, basta andare vicino all'indemoniato e sgridarlo, subito si inalbererà un genitore comparendo dal nulla:
- Ehi, ma quello è MIO figlio!-
TOH GUARDA... adesso che sto per ammazzarlo è figlio tuo, quando rompeva i cosiddetti al mondo, invece lo disconoscevi.
-E io per quello lo sgridavo, per vedere se aveva dei genitori, visto che si sta comportando come se fosse posseduto dal demonio! Dovrebbero chiudervi in un manicomio, tutta la famiglia, lobotomizzarvi e rendere il mondo un posto migliore-

Che dire: educare i figli è una cosa faticosa, probabilmente la cosa più impegnativa che capiti nella vita, se non si ha voglia di imbarcarsi nell'impresa, allora si dovrebbe evitare di farli. Qualsiasi cosa dicano i religiosi, è meglio non fare figli che mettere al mondo delle bestie abbandonate a loro stesse: da figli ineducati si trasformano giovani delinquenti inadatti a vivere nella società di cui non abbiamo assolutamente bisogno.

Un saluto a tutti,
Patrizia


domenica 12 giugno 2022

RICETTA - Tagliatelle al cacao, panna, speck e mandorle


Ciao a tutti,
oggi una ricetta originale



TAGLIATELLE AL CACAO

Tagliatelle al cacao panna, speck e mandorle


Le tagliatelle al cacao sono semplici tagliatelle in cui parte della farina viene sostituita dal cacao amaro in polvere.

Ingredienti per 3 persone

  • 250 gr tagliatelle al cacao
  • panna da cucina
  • dadini di speck
  • scaglie di mandorla
  • sale, pepe, parmigiano

Preparazione
Fate cuocere in acqua salata la pasta e poi scolatela in una padella in cui avrete fatto scaldare la panna con lo speck. Mettere nei piatti e guarnire con le scaglie di mandorla.

E' possibile sostituire le scaglie di mandorle con le noci o condire le tagliatelle con salsa di noci o con panna e mirtilli.

Un saluto,
alla prossima.
Patrizia 




domenica 5 giugno 2022

MUGUGNO - Cozze e D.U.F.F.

Ciao a tutti,

qualche giorno fa, guardando un film per adolescenti, ho scoperto che negli USA (o almeno in quel film) hanno un epiteto per definire quello che ero al liceo, ovvero una D.U.F.F.", acronimo di "Designated Ugly Fat Friend": "La brutta, grassa amica designata"... ovvero designata a fare apparire più belle le amiche cui si accompagna.

In poche parole ero l'amica cessa che i compagni di classe scarrozzavano in auto per poter uscire con le mie amiche stragnocche e che le amiche stragnocche si divertivano a cercare inutilmente di migliorare con trucco, parrucco e tubini comprati al mercato. Era la fine degli anni '80; adesso le ragazzine son tutte carine e vestite in modo abbastanza stereotipato ma io all'epoca passavo dai jeans  all'abbigliamento sportivo e, anche quando mi vestivo carina e toglievo gli occhialoni di plastica trasparente per le lenti a contatto, sempre cessa rimanevo.
Ero quella che veniva sempre ignorata o casomai avvicinata per una sfida sportiva o per: "mi presenti la tua amica? E' single?". Diciamo che un po' ci mettevo anche del mio perché non avevo amiche normali ma tutte oggettivamente stragnocche.
E quando tutti, perfino la tua famiglia, si affannano a farti capire che sei bruttina, la tua autostima non può che uscirne compromessa per sempre.

Ma proprio come accade a Drew Barrymore in uno dei miei film preferiti: "Mai stata baciata", anche io a trent'anni ho avuto la mia rinascita. 

Drew Barrymore in "Mai stata baciata"

Da Josie-buzzi-cozza sono diventata una giovane mamma magra che aveva pubblicato un libro, anche se purtroppo è durato poco, come tutte le cose belle.

Ed è questo il mio messaggio a tutte le ragazze che sono le bruttine del liceo. Non deprimetevi e non chiudetevi in voi stesse, dovete solo avere la pazienza di crescere e le cose che vi sembrano dei difetti insopportabili, diventeranno degli aspetti di voi che imparerete ad accettare o ignorare, anche se forse mai ad apprezzare.
Non arriverete mai ad essere come le barbie del liceo. Nel mio c'era una ragazza bellissima e anche molto simpatica che non ho mai visto senza un sorriso o con un brufolo o con un ciuffo di capelli fuori posto. Ma ci sarà un momento della vostra vita in cui vi sentirete voi stesse e non vi preoccuperete più del giudizio degli altri, allora sarete veramente libere e felici.

E questa consapevolezza mi è rimasta anche dopo la mia "età del'oro", molti anni e moltissimi kg in più. Perché quando impari ad accettarti per quello che sei, ovvero una persona mediocre in tutto quello che fa e non solo nell'aspetto fisico, con un'intelligenza e una capacità di esprimersi e di relazionarsi con gli altri davvero limitata; quando capisci che non accadrà mai niente di quello che sognavi al liceo e che per un certo periodo hai pensato che sarebbe potuto succedere: diventare una donna piacevole, magra e brillante, scrivere, lavorare in una biblioteca, avere la stima e l'approvazione della tua famiglia e di chi ti sta accanto.
Quando accetterai che dentro di te sarai sempre una Josie-buzzi-cozza dalla lingua tagliente e con una certa dose di sarcasmo che quasi nessuno potrà capire, allora sarai pronta ad accettarti per quello che sei e a vivere la tua vita pienamente.



Un saluto a tutte,
che siate Barbie o DUFF: 
siate sempre voi stesse.
Patrizia