mercoledì 30 novembre 2016

LIBRI - Elly Griffiths - IL SENTIERO DEI BAMBINI DIMENTICATI

Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi di un'autrice non molto nota e di un suo personaggio.
Il libro in questione è:

IL SENTIERO DEI BAMBINI DIMENTICATI

di Elly Griffiths




Si tratta di un thriller, il primo della serie dell'archeologa Ruth Galloway che di trova suo malgrado ad indagare su dei casi di rapimenti e omicidi di bambini. Detta così sembra banale. Adesso vi do dei buoni motivi per leggere questo romanzo.
Il personaggio di Ruth Galloway è molto singolare, si tratta di una donna giovane, alta e sovrappeso che ama vivere in solitudine con i suoi gatti. Ruth è una brillante archeologa, concentrata sul suo lavoro. Si tratta di un personaggio molto umano, lontano dalle supereorine di cui spesso ci capita di leggere.
Anche il luogo in cui Ruth sceglie di vivere, il Saltmarsh, è molto suggestivo. Si tratta di una palude immaginaria nel Norfolk, un posto brumoso, là dove la sabbia e il mare si incontrano.
Il co-protagonista del romanzo è Harry Nelson, un poliziotto burbero e alto, sposato con una donna bellissima, che si dedica con passione al proprio lavoro.
Poi ci sono altri personaggi interessanti: Shona, l'amica bella di Ruth (ogni ragazza come Ruth ha un'amica molto bella, tanto per farle sentire di più i propri difetti!), Malone uno strano druido e il mentore di Ruth, Erik il vichingo.
Un libro scorrevole, veloce, che vi catturerà.


Consiglio anche il seguito:
LA CASA DEI CORPI SEPOLTI
Anche perché vorrete sapere come procedono le vite di Ruth e Harry!



Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

lunedì 28 novembre 2016

RICETTA - Scaloppine al Marsala


Ciao a tutti,
oggi una ricetta classica ma molto profumata

SCALOPPINE AL MARSALA






 
Ingredienti:
  • fettine di vitello per scaloppine
  • porro o cipolla
  • Marsala
  • farina
  • olio d'oliva
Preparazione
Fate soffriggere la cipolla o il porro tagliato a rondelle nell'olio fino a farlo ammorbidire.
Infarinate le fettine di carne e fate scottare da entrambi i lati. Aggiungete il Marsala e poi un po' di farina e di acqua fredda.
Mescolate bene mentre rigirate la carne, in modo che il sugo non faccia grumi. Salate e servite caldo.






Un saluto,
alla prossima ricetta!
Patrizia

giovedì 24 novembre 2016

RICETTA - Bastoncini allo speck


Ciao a tutti,
oggi una ricetta semplicissima che potrete servire da sola come antipasto oppure insieme alla fonduta

BASTONCINI ALLO SPECK






 
Ingredienti:
  • pasta sfoglia pronta
  • speck

Preparazione:
Tagliare la pasta sfoglia in striscioline larghe circa quanto la fettina di speck. Arrotolarla e infornare fino a quando non risulta dorata. Si possono servire sia freddi che tiepidi.



Un saluto,
alla prossima ricetta!
Patrizia






martedì 22 novembre 2016

RICETTA - Risotto porri e formaggi


Ciao a tutti,
oggi una ricetta gustosa


RISOTTO PORRI E FORMAGGI


 
Ingredienti:
  • riso Arborio o Roma
  • porro
  • formaggi: scamorza, fontina
  • brodo di dado o di carne
  • olio, burro, parmigiano, vino bianco
Preparazione
Fate soffriggere il porro tagliato a rondelle nell'olio fino a farlo ammorbidire.
Aggiungete il riso e mescolate bene per pochi istanti, per farlo tostare.
Aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco e mescolate fin quando non sia evaporato. Coprite con il brodo e lasciate cuocere a fuoco lento, avendo cura di girare ogni tanto e di aggiungere brodo, se dovesse asciugare.
Quando il riso è quasi cotto, unite i formaggi tagliati a dadini, mescolando bene.
A cottura ultimata, circa 18 minuti da quando avrete unito il brodo, spegnete il fuoco. Deve risultare non acquoso ma morbido, i chicchi devono essere separati ma ben cotti. Unite una noce di burro e il parmigiano; lasciate mantecare con il coperchio per circa 3 minuti.

Mescolate bene e servite caldo.  



 
Varianti: potete sostituire il porro con la cipolla e preparare un risotto ai formaggi.

Un saluto,
alla prossima ricetta!
Patrizia

venerdì 18 novembre 2016

ARTICOLO - ARTE E SCULTURA - Giuseppe Inglese - Artista

Ciao a tutti,
oggi parliamo di scultura.
Voglio presentarvi il mio amico artista Giuseppe attraverso un’intervista.

GIUSEPPE INGLESE
Artista

L'Attesa - Giuseppe Inglese

Giuseppe, quando nasce il tuo interesse per l’arte e per la scultura in particolare?
Il mio interesse per l’arte nasce nell’adolescenza quando ho iniziato ad intuire che in alcuni lavori c’era molto più di quanto sembravano rappresentare. C’erano lavori in grado di tirar fuori emozioni che a quell’età erano per me confuse e di fatto ancora inesprimibili.

Quali sono i tuoi artisti moderni o contemporanei preferiti?
Non ho un artista preferito, me ne piacciono veramente moltissimi, noti e ignoti. Diciamo che mi piace chiunque riesca a raccontarmi se stesso attraverso la sua produzione artistica. Non mi interessa nemmeno il tipo di tecnica utilizzata, ognuna ha i suoi limiti e le sue potenzialità, l’importante è che il risultato finale riesca a parlarmi della sua umanità.  Non è un caso che io sia stato affascinato dallo studio di  temi quali la grafoanalisi e gli scarabocchi infantili: in ogni piccola traccia lasciata sul foglio c’è un pezzo del racconto di chi siamo veramente.

Parlaci dei tuoi primi lavori e degli ultimi. Come si è evoluto il tuo modo di fare arte?
I miei primi lavori sono stati caratterizzati in modo sostanziale dai temi esistenziali. La mia ricerca, in ogni campo, si è concentrata intorno a temi quali il rapporto figura-sfondo, la pienezza dell’essere, la sua matericità, la frammentazione del mondo, lo smarrimento e la fatica del vivere e relazionarsi all’altro. I quadri erano molto materici, crostosi e pesanti. Poi però, un po’ per volta, ho iniziato a sentire l’esigenza di liberarmi di quella “gravità”. Anche una semplice campitura di colore, i contorni regolari della tela, il fatto che ogni cosa fosse incastrata in quella bidimensionalità, mi dava una sensazione di soffocamento e limitatezza. Ho iniziato a staccarmi da quella matericità e la mia ricerca si è spostata senza quasi accorgermene dalla “presenza dell’essere” a quella del “non-essere”.
Come spiego sempre, sono passato dalla pienezza e crostosità delle campiture materiche al vuoto, che però acquisisce senso e valore grazie al segno grafico e al dinamismo dei fili metallici intrecciati. Ho iniziato ad utilizzare il filo metallico proprio come tentativo di liberare il segno, pur mantenendone la qualità espressiva, dalla tela. 

Divertente l'idea di "crostosità" per definire un dipinto!

Insieme - Giuseppe Inglese


I soggetti delle tue opere sono quasi sempre persone, da cosa trai ispirazione per una nuova opera?
Questa è difficile. Rappresento principalmente persone perché le trovo tremendamente affascinanti. Il tema di ciò che siamo resta sempre centrale in ogni mia ricerca ed esperienza di vita.
Una volta che nasce l’idea di una scultura passo giorni e a volte mesi a cercare la giusta postura; cerco di curare ogni singolo gesto in modo che tutto sembri semplicissimo e lasci spazio con immediatezza al senso dell’opera. C’è un giusto equilibrio da raggiungere e per ogni opera ci può volere tantissimo tempo per raggiungerlo. Non è raro iniziare un lavoro e abbandonarlo, oppure riprenderlo dopo anni perché all’improvviso si intuisce quel che c’era di troppo o che mancava.

Quali sono le emozioni che provi quando stai lavorando ad una nuova opera? E quando hai finito il lavoro?
Finire un lavoro è di solito un momento commovente. La fatica del lavoro ha prodotto l’idea che in quel momento è davanti a te, così come l’avevi immaginata e pronta per fare la sua vita. Si sperimenta ogni volta che la vita è un faticoso ma dignitoso coltivare. Poi, certo, non siamo noi a fare piante e fiori ma senza il nostro lavoro e la nostra cura non ci sarebbe “giardino”. Per quanto riguarda le emozioni precedenti, cosa dire, tutto quello che sei viene fuori: un grande caos interiore da incanalare secondo dopo secondo, con metodo e concentrazione cercando di fronteggiare la stanchezza. Anche perché, se si perdono la concentrazione e la serenità, il rischio non è solo quello di dover rifare o correggere parti del lavoro, ma anche di farsi seriamente male con l’acciaio.

Le tue opere sono molto belle. Solitamente sono bianche alla luce e diventano colorate al buio. Puoi spiegarci qualcosa sulla tecnica e i materiali utilizzati?
Il processo è abbastanza semplice, per quanto molto lungo. Attualmente per le sculture utilizzo esclusivamente fili di acciaio inox di varie misure, il filo (chilometri di filo) viene intrecciato a mano. Piano piano, avanzando si dà forma all’opera. Terminata la “tessitura” ci sono varie fasi di verniciatura. Una di queste fasi viene realizzata utilizzando colori luminescenti, i cui pigmenti reagiscono alle lampade di wood.

Molto interessante. Non deve essere semplice realizzare una di queste opere.


Magici incontri - Giuseppe Inglese

Adesso parlaci di te. Potresti descriverti in una sola frase?
“Il nulla porta l’essere nel cuore”… non è mia, è una frase di Jean Paul Sartre.

Il cane e la farfalla - Giuseppe Inglese


Se queste foto vi hanno intrigato, potete approfondire su:
http://www.giuseppeinglese.com
https://www.facebook.com/giuseppe.inglese.official

Giuseppe fa anche delle splendide opere monumentali che rappresentano dei bambini molto piccoli.
Termino l'articolo con un'opera particolare che trovo molto espressiva anche se più cupa dove le altre sono espressione di qualcosa di tenero e spesso allegro.

Il risveglio - Giuseppe Inglese


Non esitate a contattarlo per ulteriori informazioni o curiosità.

Un saluto,
alla prossima.
Patrizia




giovedì 10 novembre 2016

LIBRO - Michelle Gable - UN FAVOLOSO APPARTAMENTO A PARIGI

Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi di un libro che è stato una piacevole scoperta:

UN FAVOLOSO APPARTAMENTO A PARIGI
di Michelle Gable





Stavo cercando una lettura leggera ed ho scelto questo libro, pensando che si trattasse di una storia romantica ma invece era tutt'altro.
Il romanzo parla di April, una giovane donna che lavora in una casa d'aste esperta di mobili antichi, la cui vita è molto meno rosea di quanto non sembri in un primo momento.
April è americana e viene mandata dalla sua ditta a Parigi per valutare il contenuto di un appartamento rimasto chiuso per ottant'anni.
In questo appartamento, oltre ad oggetti molto belli, April trova i diari della proprietaria: Marthe de Florian, una donna dalla vita complicata e molto intensa vissuta a cavallo tra la fine del 1800 e il 1900.
La storia, per niente banale, di Marthe ci porta a  conoscere molti personaggi illustri dell'epoca e a vivere uno spaccato della Parigi di quegli anni: le Folies Bergere, il pittore Boldini e la sua arte e le stranezze dell'esposizione universale di Parigi del 1900.

Consigliato!
Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

LIBRI - Paula Hawkins - LA RAGAZZA DEL TRENO

Ciao a tutti,
oggi volevo parlarvi di un thriller il cui film è adesso al cinema

LA RAGAZZA DEL TRENO
di Paula Hawkins






Lettura piacevole, le pagine scorrono veloci, l'onda narrativa è travolgente. La storia è drammatica, molto introspettiva ma non convince del tutto.
E' la storia di tre donne molto simili tra loro, tre donne problematiche, fragili, con molte cose in comune tra loro ma non con me.

Forse anche per questo non sono riuscita ad entrare nella storia. Il comportamento della protagonista mi sembrava insensato, poi quasi alla fine ho letto una frase:
"Sei come quei cani che nessuno vuole, che sono stati riempiti di bastonate per tutta la vita. Li puoi picchiare e prendere a calci, ma loro ritornano sempre, e ti salutano felici, scodinzolando. Ti implorano, e sperano che stavolta sarà diverso, che se si comporteranno bene, tu li amerai davvero".
Allora ho pensato ai fatti di cronaca che si leggono ogni giorno ed ho capito che si trattava di donne con meccanismi mentali che non sarei mai stata capace di comprendere.
Nessuna persona dovrebbe sentirsi così nei confronti di un'altra.
Nessuna donna dovrebbe permettere ad un uomo di trattarla così.

Vi lascio con un'altra citazione del libro:
"Ero determinata, riuscivo ad alzarmi ogni mattina per correre dieci chilometri prima di colazione e stavo a dieta per settimane. Era una delle cose che Tom amava di me: la mia cocciutaggine, la mia forza. Verso la fine, durante una lite, lui ha perso la pazienza. «Rachel, cosa ti è successo? Quando sei diventata così debole?»
Non lo so. Non so dove sia finita la mia forza, non ricordo di averla persa. Forse è stata consumata dalla vita, un po’ alla volta, in un lento logorio."

Consiglio il libro? Non lo so. A qualcuno piacerà e qualcun altro la penserà come me.
Non penso che vedrò il film.

Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

mercoledì 2 novembre 2016

RICETTA - Riso venere allo speck

Ciao a tutti,
oggi una ricetta originale:

RISO VENERE ALLO SPECK
CON CREMA ALLO ZAFFERANO





Ingredienti
- riso venere
- speck tagliato a listarelle
- olio, cipolla
- panna da cucina
- zafferano

Preparazione
Fate bollire il riso in acqua salata per circa quindici minuti, finché non sia quasi cotto, poi scolatelo.
Fate soffriggere la cipolla in un po' di olio e poi aggiungete lo speck. Fatelo saltare un pochino e poi aggiungete il riso. Mescolate bene e portate a termine la cottura, eventualmente aggiungendo un po' di acqua o di brodo.
In un pentolino, stemperate lo zafferano nella panna da cucina che servirete calda in una ciotola a parte, così che ogni commensale possa aggiungerla a proprio piacimento.

Variante: Nell'immagine la versione "mostro di Halloween" con occhietti di ricotta e olive, preceduto a antipasti misti: topolini di formaggino e occhietti di mostro carota!






Un saluto,
alla prossima
Patrizia