martedì 31 luglio 2012

MUGUGNO - Governo tecnico

Ciao a tutti,
Monti ha affermato che si vede la luce all'uscita del tunnel.
Certo, probabilmente per lui che farà bella figura davanti ai suoi colleghi ed amichetti di tutta Europa, ricevendone un plauso.
Forse anche per i suoi amici delle banche e per tutti i politici e parlamentari che prendono stipendi sopra i 10.000 € e non hanno spese.

Ma la povera gente, la gente del ex-ceto medio basso: operai, impiegati, la luce non la vedranno per molti e molti anni, forse mai.

Ma perché il caro premier, prima di fare affermazioni idiote non sfoglia un quotidiano o si fa un giro nelle zone industriali del torinese?
Ormai le fabbriche sono quasi tutte chiuse: operai e impiegati sono in cassa integrazione, in mobilità o a fare presidio davanti a fabbriche e fabbrichette che chiudono e falliscono.

Alla gente del popolo frega poco dell'euro e dello spred. Coniamo pure una nuova moneta, una piccola monetina di rame e chiamiamola "poveretto", ogni 100 poveretti possiamo coniare un "tozzo" di pane ed ogni 1.000 un "litro" di benzina.

Quando si decideranno ad obbligare le ditte italiane a produrre il loro "made in Italy" in Italia? Oppure a scrivere sui loro prodotti di gran marca "prodotto in PRC" o ancora "prodotto in Italia da operai stranieri tenuti in condizioni di schiavitù".

Dal momento che il Gran Libro delle Barzellette recita che "L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro", tutto quello che chiediamo è il diritto ad un lavoro stabile che garantisca uno stipendio minimo che permetta ad un lavoratore di poter condurre una vita dignitosa.
E la donna dalla lacrima facile ha poco da lamentarsi se anche gli altri pretendono ciò che lei e la sua famiglia hanno: la stabilità economica di sapere che ogni mese si sarà in grado di pagare le bollette, di comprare da mangiare e di pagare le cifre esorbitanti per la sanità in caso di malattia.

Portiamo ad esempio l'Ilva di Taranto: la fabbrica della morte che uccide e inquina. Per la quale il governo tecnico ha messo a disposizione 336 milioni di euro: ma per fare cosa? Verranno davvero usati affinché la fabbrica non sia più fonte di inquinamento e per permettere agli operai e a chi abita nelle vicinanze una vita dignitosa? Con una cifra del genere potrebbero altresì chiudere la fabbrica e far vivere di rendita per tutta la vita i dipendenti ma temo che, come troppo spesso accade, quei soldi spariranno nelle tasche di qualcuno e non saranno serviti a nulla!

Un saluto
alla prossima
Patrizia

venerdì 20 luglio 2012

LE AMICHE (1)

LE AMICHE (1)

Ciao a tutti,
oggi un intervento breve.
Qualche anno fa ho regalato ad una mia amica un portafoglio che io trovavo molto carino.
Lei evidentemente no. 
Perché un paio di anni dopo me l'ha regalato per il mio compleanno.

Cosa fare?
Ovviamente ho tenuto il portafoglio e lasciato perdere l'amica!

Un saluto 
alla prossima 
Patrizia

martedì 17 luglio 2012

MUGUGNO - Bambini gratis sui mezzi pubblici torinesi

Ciao a tutti,
una volta sugli autobus, quell'affollata babele di lingue e puzze varie, c'era una tacchetta rossa all'altezza di un metro. Quella tacchetta decretava quali

bambini avrebbero pagato e quelli che invece avrebbero potuto girare gratis sui mezzi pubblici.
Veloce, immediato, sempre verificabile. Senza perdite di tempo e denaro da parte dei genitori.

Adesso l'Azienda dei trasporti torinesi ci fa sapere che "dal 1° agosto 2012 è obbligatoria la tessera di riconoscimento per evitare sanzioni: per avere diritto alla

circolazione gratuita e non incorrere nelle sanzioni amministrative previste per chi è sprovvisto di regolare titolo di viaggio, i minori di 11 anni dovranno essere

dotati di tessera personale di riconoscimento che viene rilasciata, al costo di € 3,00, presso i Centri di Servizi al Cliente GTT e che avrà scadenza al compimento

dell'undicesimo anno di età.
Si invitano pertanto le persone interessate a recarsi al più presto - comunque non oltre il 31 luglio 2012 -presso i Centri di Servizi al Cliente GTT per richiedere le

tessere, evitando in tal modo l’affollamento degli ultimi giorni."

E per il momento abbiamo fatto un servizio utile pubblicando questo avviso.

Adesso esaminiamolo:
i bambini avranno accesso gratuito ma la tessera costa 3,00 €. Ordunque. Chi la paga la tessera? Forse è gratuita per i bambini in quanto la pagano i genitori.
Ma non è solo il costo della tessera che potrebbe in ogni caso essere irrisorio.
Ai questi 3 € dovete sommare il costo del trasporto fino ai Centri al Cliente che la rilasciano, quindi come minimo altri 3 € di biglietti per i mezzi pubblici.
E fin qui ancora potrebbe andare, ma contando il tempo in cui più l'inevitabile tempo di attesa in coda allo sportello, dovete aggiungere anche il costo di una mezza giornata di lavoro per i genitori che lavorano e uno sbattimento con relativa irritazione per tutti.

Ma io dico: hanno deciso che i bambini sotto gli undici anni possono viaggiare gratis.
Nel caso in cui i cervelloni della GTT non lo sapessero, i bambini sono cittadini e, come tali, dotati di Carta di Identità, un documento riconosciuto in tutta Italia e in buona parte del mondo, che può certificare l'età del bambino senza ulteriori sbattimenti e spese da parte dei già vessati, tassati e tartassati genitori.

Un saluto
alla prosssima
Patrizia

lunedì 16 luglio 2012

POST - Idee crostata


Ciao a tutti,
oggi un pensiero goloso.

Per chi si sente romantico




e per chi è indeciso:


Buona giornata
alla prossima
Patrizia

venerdì 13 luglio 2012

Max


Max

Ti amo,
sei la piccola pallina
di pelo e tenerezza
al centro del mio cuore.

grazie per tutti questi anni



<<mi ha fatto comprendere che cos'è la Vita, 
e che cosa significa la Morte, 
e che l'Amore è più forte di entrambi.>>
tratto da "Il fantasma di Canteville" di Oscar Wilde


giovedì 5 luglio 2012

MUGUGNO - Bidoni selvaggi

Ciao a tutti,
oggi parliamo di raccolta differenziata porta a porta. Una cosa diffusa in Italia e di un'utilità veramente nulla.
Hanno tolto tutti quei bei bidoni grandi ed accessibili a tutta la cittadinanza e no, nelle loro belle isole apposite solitamente decentemente lontane dalle abitazioni, e li hanno rimpiazzati.
Rimpiazzati ma come?
Sono pochi i palazzi che si sono tenuti i cassonetti, piccoli e insufficienti, all'interno dei cortili. La maggior parte li ha abbandonati più o meno legalmente sulla strada. Togliendo golosissimi e utilissimi posti auto di cui già difettavamo. Questo non tanto per il problema di ingombro dei cassonetti all'interno dei cortili, quanto piuttosto a causa del costo esorbitante della bolletta della Tarsu cui, nel caso in cui i cassonetti vengano tenuti all'interno dei cortili, si aggiunge il costo dell'operaio che deve quasi giornalmente tirarli fuori dal cortile e, dopo il passaggio dei camion della spazzatura, rimetterli all'interno.

Questo vale per i condomini. Ma le belle villette con le loro siepi, che prima avevano i leoni sopra ai pilastri del cancello, adesso hanno come ornamento pattumiere e sacchetti appesi alle ringhiere, in modo da tenerli fuori dalla portata di cani ed altri animali randagi.
Inoltre a chi ha una casa indipendente, o quasi, si aggiunge l'onere di mettere fuori la spazzatura giusta, nel giorno giusto, nell'orario giusto, nel sacchetto del colore giusto. Come se uno non avesse già abbastanza cose da fare.

Come ultima nota. Se voi, passeggiando per Torino, decideste di dissetarvi da questa calura estiva con una bella bottiglietta d'acqua, potreste avere problemi a trovare dove buttarla. Quindi dopo aver cercato cassonetti della raccolta indifferenziata, inaccessibili perché di all'interno dei cortili o chiusi da lucchetti, in quanto di proprietà privata delle abitazioni, iniziate a cercare un cestino, rassegnandovi a non riciclarla (poi ti fanno la pubblità progresso invitandoti a riciclare!).
Nel caso in cui non trovaste neppure il cestino potete, rassegnarvi a portarvela a casa oppure cedere ad un moto di stizza e lanciarla in un cortile.



Un saluto,
alla prossima
Patrizia
 

lunedì 2 luglio 2012

MUGUGNO - Automobilisti


Ciao a tutti,
vi sarà capitato di uscire in auto e ritrovarvi a pensare che molti degli automobilisti attorno a voi la patente, invece di averla ottenuta superando l'esame, se la siano disegnata da soli, dopo essere stati bocciati più e più volte.

Automobilisti che vagano da una corsia all'altra, con l'aria sperduta, indifferenti a tutto ciò che gli sta attorno; come sospinti dal vento o forse a seconda del lato della cavità cranica toccata dall'unico neurone superstite.

Ci sono quelli che hanno fretta o che hanno imparato a guidare dai videogames e viaggiano attaccati al tuo paraurti posteriore, esortandoti ad andare più veloce con gli abbaglianti ed altri tranquilli o ancora addormentati che procedono ai venti all'ora, tanto che rischi di tamponarli, almeno fino al primo incrocio o semaforo, perché lì comprendi che in realtà hanno solo scoperto il moto rettilineo uniforme e viaggiano sempre a velocità costante, anche quando si trovano davanti un pedone o un semaforo rosso.
Ci sono i furbi che, quando sei in cosa al semaforo, s’infilano tagliandoti la strada, passando sulle zebre con la scusa che sono juventini e che hanno l’abbonamento allo stadio.
Quelli che "le frecce sono quelle che usavano gli Indiani d'America" e, nonostante auto da decine di migliaia di euro, non sanno che anche le loro ne sono provviste e passano la vita a chiedersi a cosa serva quella strana levetta che non aziona alcun tergicristallo o che non serve a fare gli abbaglianti.
Quelli che pensano che il semaforo con la freccia a destra sia un’autorizzazione illimitata a girare senza curarsi di chi arriva da sinistra con il verde o ad asfaltare i pedoni che attraversano sulle strisce. Alcuni hanno anche un punteggio a seconda della prestanza fisica del pedone investito o sfiorato.
Quelli che copulano ai semafori o si mettono le dita nel naso, convinti di non essere visti da nessuno, senza rendersi conto che i finestrini delle loro auto sono trasparenti.
Quelli che tengono l’autoradio ad un volume talmente alto da non sentire arrivare le ambulanze e risparmiano benzina, usando la propulsione dei bassi delle casse gigantesche che piegano il pianale.
Quelli che hanno delle macchine costose e pensano che tutto sia loro permesso perché sono ricchi o hanno il Suv che è ingombrante.
Quelli che guidano i furgoni o le bisarche: loro lo sanno perché.

Infine quelli che girano a sinistra dal viale centrale, bloccando tutto il traffico. Anche se a questi ultimi mi sento di concedere una deroga in quanto come ben sa chi abita o guida a Torino, girare in macchina nella nostra bella città a pianta quadrata non è così semplice come si potrebbe pensare.
Ma chi l’ha fatta la viabilità? Appena oltrepassi il cartello con la scritta "Torino" ed il cerchio stellato dell’Unione Europea, devi già sapere perfettamente dove vuoi andare e quale strada percorrere per arrivarci. Infatti in quel momento ti trovi davanti alla scelta più difficile della tua vita: viale o controviale? Se sbagli, nella migliore delle ipotesi, hai soltanto due scelte: commettere un'infrazione del codice della strada e svoltare dove non potresti, oppure percorrere il viale fino alla parte opposta di Torino e poi tornare indietro. Infatti se sbagli a prendere il viale, potresti non avere più la possibilità di svoltare né a destra né a sinistra e neppure di immetterti nel controviale, per km e km.

Adesso arriviamo a quelli che dalla macchina vogliono scendere. Io mi rendo conto che, in alcune zone, parcheggiare decentemente sia pressoché impossibile ma cerchiamo almeno di non fare dei sequestri di persona!
Nel mio quartiere non soffriamo di particolari problemi di parcheggio ma non è che ce ne sia a volontà, perlomeno vicino alle abitazioni. Adesso, io capisco, uno che debba scaricare la spesa o i bambini o la nonna anziana, ma quelli che sparcheggiano e poi riparcheggiano dopo 50 metri in seconda fila davanti al bar, non li capisco.
Poi arriva un altro che, nonostante la macchina parcheggiata in seconda fila davanti al bar che occupa mezza carreggiata, si fermano, bloccando del tutto il traffico per mettersi a chiacchierare con un amico. Dopo essere stati sollecitati più volte con il clacson dagli automobilisti in coda, ripartono, parcheggiano nel primo buco disponibile, solitamente in divieto o lasciando la macchina storta e poi vanno a continuare la chiacchierata davanti al bar.
Poi ci sono quelli che parcheggiano in seconda fila e vanno a casa a mangiare, bevono e fanno la pennichella sul divano. Nel frattempo qualcuno vorrebbe uscire dal parcheggio e inizia a suonare il clacson per riuscire ad attirare l'attenzione del parcheggiatore folle. L'unico risultato che ottiene è di essere insultato da tutto il quartiere, con gente che gli grida dalle finestre di smettere di suonare perché da fastidio poi, dopo che gli si è scaricata la batteria della macchina, scende il tipo che ha lasciato per ore la macchina in seconda fila, ancora con gli occhi pieni di sonno, che lo insulta a sua volta, dicendogli che non ha diritto di lamentarsi perché è stato via solo un attimo.

Ma i vincitori in assoluto sono alcuni genitori che accompagnano i bambini a scuola, solitamente muniti di station wagon o, meglio, di SUV e letteralmente abbandonano la macchina dove capita, incuranti del fatto che anche altri bambini frequentano la stessa scuola e i loro genitori vorrebbero riuscire a parcheggiare in un posto decente, accompagnare i bambini a scuola e poi allontanarsi. Ma c'è da capire che per la gente che vive in un mondo a suo esclusivo uso e consumo, queste siano cose difficili da comprendere.

E voi? A che categoria di automobilisti appartenete?



Un saluto,
alla prossima
Patrizia