giovedì 25 agosto 2016

ARTICOLO - Cucina degli orrori

Ciao a tutti,
mi sono imbattuta in una serie di articoli di piatti tipici che in base alla nostra cultura occidentale sono pura follia, mentre in altre culture sono vere prelibatezze. Ed ecco che vorrei darvene un esempio.

Adesso che qui in occidente va di moda la cucina Vegan, nelle altre parti del mondo, ma non solo, si mangiano:

- cani e gatti, vabbè, noi mangiamo il coniglio, lo so! [Sud Est asiatico];
- animali ancora VIVI:
  pesci (Ying-Yang fish [Taiwan] e Ikizukuri [Giappone], la differenza è che il secondo viene fritto prima di essere servito ancora vivi),
  rane, sashimi di rana [Cina],
  aragoste [New York],
  topolini appena nati [Cina],
  pipistrelli [Isola di Guam],
  cervelli di scimmia (con la scimmia ancora attaccata) [Cina],
  asini [Cina],
  serpenti [Cina],
  gamberi [Sud Est asiatico],
  insalata con formiche [Danimarca]...
  da noi si mangiano ostriche e ricci di mare;
- lo sannakj [Corea],tentacoli di polpo che si muovono ancora nel piatto;
- il tepa [Alaska], letteralmente teste puzzolenti, ossia teste di salmone crudo sepolte sotto terra per una o più settimane;
- vermi e insetti di ogni genere, ad esempio i biscotti con le vespe [Giappone]; 
- vermi e serpenti spesso vengono usati per aromatizzare dei liquori, e noi poveretti che usiamo frutta o erbe dobbiamo sembrare loro assai strani;
- tarantole e altri ragni fritti [Cambogia];
- serpenti arrotolati sugli stecchini come uno spiedino [Cina];
- Balut [Sud Est asiatico], embrioni di anatrata crudi o cotti dentro l'uovo;
- zuppe di scarafaggi [Sud Est asiatico];
- il pene di yak [Cina];
- testicoli di gallo, però sono afrodisiaci! [Cambogia];
- zampe di gallina fritte [Cina];
- uova centenarie, ossia uova lasciate per un mese in una soluzione alcalina [Cina];
- zuppa di nidi di uccello [Sud Est asiatico], si tratta dei nidi delle rondini salangana, che sono fatti per lo più di bava di uccello;
- topi fritti [Cina];
- occhi e guance di pesce;
- Shiokara [Giappone], calamari lasciati fermentare nelle loro viscere per un mese;
- frattaglie di ogni tipo e cibi prodotti con il sangue in ogni parte del mondo;

Dopo un menu del genere potrei consigliarvi un bel caffè fatto con i kopi Luwak [Sud Est asiatico], grani di caffè mangiati ed evacuati da una specie di zibetto, che ne dite?!

Oltre all'idea che fritto e pastellato ti possono far mangiar di tutto e sembra sempre buono, onestamente l'idea di mangiare una povera rana viva che ti guarda mentre le mangi le budella, mi pare una cosa un pochino strana.

A voi no?
Cercate il filmato e poi mi direte!

Un saluto,
alla prossima gustosa ricetta!
Patrizia




martedì 23 agosto 2016

RICETTA ETNICA - Texmex - Tacos di verdure

Ciao a tutti,
oggi un piatto velocissimo e fresco della cucina TEXMEX:

TACOS DI VERDURE



Ingredienti:
  • tacos già pronti
  • insalata mista a scelta (verde, carote tagliate alla julienne, mais, pomodori)
  • condimento per insalata, olio, sale

Preparazione:Tagliate e pulite le verdure, conditele in una ciotola. Farcite il tacos all'ultimo minuto perché altrimenti perde la croccantezza! Ed è fatto.

Una variante calda e non vegetariana?
Condite il tacos con chili di carne!



Un saluto
alla prossima,
Patrizia


venerdì 12 agosto 2016

TORINO - Toponomastica

Ciao a tutti,
è un po' che non vi parlo di cose da fare a Torino.

Il post di oggi è riservato a dei poveri turisti che pensassero di chiedere indicazioni a torinesi incontrati per strada.

TOPONOMASTICA TORINESE

Allora, innanzitutto dovete sapere tre cose:

1. Torino è divisa Nord-Sud da un ipotetico asse immaginario che passa per il centro (diciamo indicativamente Corso Matteotti), per cui ogni torinese conosce mediamente una delle due parti della città, in base a dove risiede abitualmente o lavora, quindi saprà darvi indicazioni sulla parte Nord o su quella Sud e l'altra sarà per lui un misconosciuto territorio inesplorato;

2. I torinesi spesso non conoscono i nomi delle strade ma usano riferimenti più o meno reali per indicare un luogo di incontro. A volte i nomi fanno riferimenti a luoghi che non esistono più e diventano di difficile comprensione per chi arriva da fuori Torino;

3. I torinesi hanno un rapporto molto intimo e cordiale con la toponomastica della propria città, spesso anche per distinguere tra i vari Savoia che danno il loro nome a Piazze e Vie; per cui spesso i nomi delle vie e delle località conosciuti ed indicativi da un torinese sono diversi da quelli che leggereste sulla piantina e da quelli che troverete sulle targhe agli angoli delle strade. Ecco alcuni esempi:

  • Corso Vittorio Emanuele Secondo e Piazza Vittorio Veneto indicati rispettivamente ed amichevolmente come Corso Vittorio e Piazza Vittorio, in realtà la Piazza era già dedicata a Vittorio Emanuele I e veniva già chiamata Piazza Vittorio, per cui quando si decise di cambiarle il nome, venne scelto un nome che non modificasse le abitudini dei torinesi, ben sapendo che avrebbero continuato in ogni caso a chiamarla Piazza Vittorio;
  • Piazza Carlo Emanuele Secondo diventa Piazza Carlina, parrebbe che il nome derivi dalle malelingue dell'epoca, in riferimento alla bassa statura e alla scarsa prestanza fisica del sovrano;
  • Piazza Savoia è "lì dove c'è l'obelisco in Via della Consolata" o Piazza dell'obelisco;
  • Corso Unione Sovietica (sui cartelli Corso U.R.S.S.) diventa semplicemente Corso Unione;
  • Al fondo di Corso Unione c'è Piazza Caio Mario, sempre e solo Piazza Caio per quasi tutti ma per gli anziani di Mirafiori Sud è "la Rotonda", là dove una rotonda, anche viste le dimensioni della piazza, non c'è e non c'è mai stata;
  • Piazza Benefica, dove si trova l'omonimo e rinomato mercato, in realtà non esiste. Il mercato viene fatto nel Giardino Luigi Martini. Il nome Benefica deriva da un'associazione caritatevole che si affacciava sullo spiazzo fino agli anni '50 ed oggi scomparsa;
  • Piazza Bengàsi diventa Piazza Bèngasi;
  • A proposito di piazza Bengasi, i torinesi hanno uno strano rapporto con i nomi dei mercati. Oltre al su citato mercato di Piazza Benefica, anche il mercato di Piazza Bengasi è stato spostato alcuni anni fa a causa dei lavori per la linea 1 della metropolitana (l'incompiuta!), adesso viene fatto al centro di Via Onorato Vigliani, con la sua bella indicazione cui bagni pubblici che riporta: Bengasi;
  • Invece il mercato di Piazza Santa Rita viene fatto in Corso Sebastopoli;
  • Piazza C.L.N. è spesso snobbata dai torinesi e viene considerata parte di Piazza San Carlo che quindi si divide in: dove c'è il cavallo e dove ci sono le fontane dei due fiumi o le due Chiese gemelle;
  • Poi c'è il Rondò 'dla furca, uno slargo con una rotonda lungo Corso Regina, dove un tempo sorgeva il patibolo e che non ha un nome proprio e lo stesso Corso Regina Margherita che è per tutti solo Corso Regina, come se di regina ci fosse stata solo lei;
  • Piazza Borgo Dora è la Piazza del Balon (perché prima vi sorgeva un campo da pallone elastico). Il termine Balon oggi indica il famoso mercatino delle pulci che viene fatto nel fine settimana. Mentre Via Borgo Dora è identificata come "una via da quelle parti";
  • Piazza della Repubblica è spesso identificata generalmente come Porta Palazzo, anche se il termine in realtà indica tutto il rione e non solo la piazza (il nome deve la sua origine alla presenza di una porta, la  Postierla San Michele, che un tempo dava accesso alla città e dal fatto che in quel luogo sorgeva il Palazzo del Senato);
  • Ci sono i vari Lungo Dora: Lungo Dora Savona, Lungo Dora Napoli, conosciuti solo a chi abita in zona, per gli altri sono Lungo Dora qualcosa;
  • Corso Unità d'Italia diventa a volte La radiale intesa come la radiale per Moncalieri, un nome che deriva dal progetto della stessa negli anni '30;
  • Piazza Gustavo Modena, sconosciuta ai più, è la Piazza della stazione Sassi, da dove parte la dentera Sassi-Superga per raggiungere la Basilica;
  • Il raccordo al fondo di Lungo Stura Lazio è la curva delle 100 Lire a causa del fatto che fa un giro completo;
  • Nella toponomastica della zona più antica della città esistono poi alcune minuscole piazzette che spesso nemmeno appaiono nelle mappe: l'incrocio fra via Barbaroux e Vicolo Santa Maria si chiama con il pomposo nome di "Piazzetta dell'Università dei maestri minusieri". In realtà si tratta di uno spazio di poche decine di metri quadri che comprende un unico numero civico. Minuscola anche Piazzetta della Madonna degli Angeli che si "apre" all'incrocio fra via Carlo Alberto e via Cavour (cit. Wikipedia);
  • Via Madama Cristina mantiene stranamente nome e titolo mentre l'omonima Piazza, sede di un mercatino rionale, diventa Piazza Madama;
  • Corso Appio Claudio diventa "la via Prima della Pellerina" o dopo, a seconda della direzione di provenienza;
  • Il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto è conosciuto come Piazza d'Armi, in quanto sede di una caserma con campo di allenamento dell'esercito;
  • E poi ancora... Corso Dante Alighieri diventa Corso Dante, Corso Massimo d'Azeglio diventa Corso Massimo (e viene nominato con un sorrisetto in quanto un tempo era uno dei pochi posti in cui si vedevano prostitute e simili a Torino), mentre Corso Germano Sommelier diviene Corso Sommerlier, insomma alcuni corsi sono chiamati con il nome ed altri con il cognome, senza una regola precisa;
  • Infine c'è il caso curioso di Via Gaetano Scirea che era a Mirafiori Sud e dal 2012 è un corso accanto allo Juventus Stadium, in seguito la Via Gaetano Scirea è diventata Via Ludovico Geymonat... chissà perché non un altro calciatore della Juve, dal momento che non ne ha avuto uno solo...

Se doveste chiedere ad un torinese i nomi che leggete sulla piantina, insomma, lui vi guarderà con aria stranita. E spesso non saprà rispondervi. Se, al contrario, sarà lui a darvi indicazioni, dovrete usare un po' di fantasia per interpretarle.
In ogni caso: buona visita a Torino. Un giro di qualche giorno lo merita sempre.


Un saluto,
alla prossima.


Buone ferie.
Patrizia

Torino vista da Villa della Regina
(ovviamente c'è un po' di foschia)


martedì 9 agosto 2016

LIBRI - Jonathan Holt - The Carnivia Trilogy

Ciao a tutti,
oggi voglio consigliarvi una trilogia. Alcuni di voi l'avranno già letta ma siccome l'altro giorno ho visto che hanno pubblicato tutta la trilogia in un solo volume ed io l'ho trovata piacevole, volevo proporvela.


Si tratta di
THE CARNIVIA TRILOGY di Jonathan Holt


Carnivia è un mondo ideale, una Venezia virtuale ma perfetta in ogni dettaglio, creata da un giovane, bravissimo e ricchissimo programmatore. Chiunque entri in Carnivia abbandona la propria identità per una nuova vita spregiudicata e sregolata ma sempre davanti al monitor di un PC.

I tre libri della serie: Sconsacrato, Profanato e Giustiziato, raccontano di questa Venezia immaginaria ma anche di quella reale. Sono thriller con accenni alla politica internazionale molto interessanti.
I protagonisti sono personaggi particolari, come l'ideatore di Carnivia: Daniele Barbo ma anche persone normali. I carabinieri e i soldati americani che collaborano nelle indagini nel corso dei tre libri, sono ben lungi dall'essere i supereroi che spesso la letteratura di genere ci propina.

http://www.carnivia.com/


Se poi voleste qualcosa di meno impegnativo di una trilogia, allora non posso che proporvi l'ultima raccolta di racconti del Re:

IL BAZAR DEI BRUTTI SOGNI di Stephen King


Qualcuno vi farà sorridere, qualcuno vi farà tremare, altri vi faranno pensare ma sicuramente la voce sicura e rassicurante di Stephen King vi terrà compagnia durante la lettura. Un po' come se lui fosse lì accanto a voi, un vecchio amico che vi narra delle storie... magari vi sembrerà anche che la sua bellissima cagnolina Molly, Aka the Thing of Evil, sia accucciata ai vostri piedi mentre leggete... e se non lei, allora forse è qualche altra cosa che si allunga a sfiorarvi la caviglia...


The Bazaar of Bad Dreams

Some stories make you smile, some stories make you tremble, any others make you think and consider about life and death... but you could hear the Stephen King voice, calm e reassuring, near you. Like an old friend who tell you a story... maybe, it seems to you that his pretty dog Molly, Aka the Thing of Evil, is next your feet while you are reading... and if it is not, maybe... it is another thing that is touching your ankle... 

Un saluto,
alla prossima
e buona lettura.
Patrizia

lunedì 8 agosto 2016

RICETTA - Gnocchi gratinati al forno

Ciao a tutti,
oggi un primo piatto delizioso anche se non molto estivo

GNOCCHI DI PATATE GRATINATI AL FORNO


Ingredienti per gli gnocchi:
  • 1 kg patate
  • 300 gr. di farina
  • sale
Ingredienti per il sugo:
  • sugo di pomodoro
  • mozzarella
  • formaggio grattugiato, pepe

Preparazione:

Fate bollire le patate in acqua salata e schiacciatele o passatele al passaverdura. Quando sono tiepide, aggiungete la farina ed il sale ed impastate bene.
Tirate la pasta in bastoncini, tagliate gli gnocchi e poi passateli sui rebbi di una forchetta in modo da "segnarli" così che non si attacchino. Cospargete di farina e cuocete in acqua salata bollente.

Nel frattempo preparate il sugo di pomodoro.
Quando gli gnocchi vengono a galla, vuol dire che sono pronti: attenzione che la cottura è molto veloce!
Mettete una mestolata di sugo in una teglia. Scolate gli gnocchi, poneteli nella teglia insieme al sugo e alla mozzarella tagliata a dadini. Spolverate di parmigiano e un pizzico di pepe. Lasciate gratinare in forno fino alla consistenza desiderata.
Servire caldi!






Buon appetito!
Un saluto,
alla prossima
Patrizia