domenica 25 febbraio 2024

LIBRI - Alice Sebold - Amabili resti

 Ciao a tutti,

oggi vi parlo di un libro che, al contrario del film che ha atmosfere oniriche ma è un po' lento, mi è piaciuto molto


Amabili Resti
di Alice Sebold



L'incipit del romanzo è il seguente: 
"Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973".

Dopo essere stata uccisa, Susie resta in una sorta di limbo che lei chiama il Cielo e da lì segue le vicissitudini della sua famiglia e le indagini della polizia sulla sua scomparsa.
Si tratta di una storia toccante e delicata con un epilogo appassionante.

Il libro è anche vincitore del Premio Bram Stoker al romanzo d'esordio assegnato nel 2003.


Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

LIBRI - Andy Weir - L'uomo di Marte

Ciao a tutti,

oggi vi parlo di un libro di fantascienza che è anche un bellissimo film con Matt Damon: The Martian, se non li avete letti e visti, vi invito a recuperarli entrambi


L'uomo di Marte
di Andy Weir



Attenzione: a volte il libro lo trovate intitolato "The martian" come il titolo del film ma si tratta dello stesso romanzo.
Il traduttore del romanzo è Tullio Dobner, compianto scrittore e traduttore che gli amanti di Stephen King ben ricordano.

Il romanzo parla di una delle prime missioni su Marte durante la quale, a causa di una tempesta di sabbia, il protagonista viene creduto morto e abbandonato dagli astronauti costretti a lasciare il pianeta e a prendere la via del ritorno verso la Terra.
Quando scoprono che il loro compagno è ancora vivo, gli astronauti devono trovare il modo di tornare a prenderlo, prima che esaurisca tutte le risorse a sua disposizione.
Nel frattempo Mark Watney deve trovare il modo di sopravvivere su Marte nella base che hanno lasciato, trovando energia, acqua e cibo.
Una delle parti più godibili del libro sono le spiegazioni scientifiche di come l'astronauta e botanico rimasto solo sul pianeta riesce a procurarsi ciò di cui ha bisogno.


Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

domenica 18 febbraio 2024

CUCINA ETNICA E CONSIGLI PER VIAGGIATORI ENOGASTRONOMICI - Croazia - Dubrovnik

 

Ciao a tutti,
oggi vi parlo di 

Dubrovnik


Particolare delle mura cittadine


Dubrovnik in italiano Ragusa, un tempo detta Ragusa di Dalmazia, è una città della Croazia sul Mare Adriatico con un bellissimo centro storico circondato da mura. Al giorno d'oggi Dubrovnik è una località turistica; i croati, infatti, hanno lasciato le sue strade strette e le case piccole e poco illuminate del centro storico e adesso la maggior parte degli appartamenti sono in affitto.

Entrando per il Pile Gate potrete percorre lo Stradun, ossia la via principale che divide la città in due parti.

Lo Stradun

Da non perdere nel centro storico di Dubrovnik:

La fontana di Sant’Onofrio (Velika Onofrijeva) costruita nel 1438, al centro di piazza Poljana Paska Milicevica; realizzata dal costruttore Giordano Onofrio, un ingegnere napoletano proveniente da Cava de’ Tirreni. Si trova subito all'entrata principale, sulla destra.


Il convento francescano dei Frati minori si trova ai piedi della fortezza Minceta, la più imponente roccaforte cittadina. In questo convento potrete visitare la seconda più antica farmacia d’Europa che lavora ancora oggi sin dal 1317.

Particolare del convento dei Frati minori

La Torre dell’Orologio di Dubrovnik del 1444. Accanto alla campana della torre dell’orologio ci sono due figure di bronzo verde, chiamate Maro e Baro, che fanno suonare la campana ogni giorno a mezzogiorno.

Originario del XVI secolo, il Palazzo Sponza fungeva da banca, armeria e dogana durante l’epoca della Repubblica di Ragusa. È uno dei pochi edifici sopravvissuti al terribile terremoto del 1667.

La fortezza di San Giovanni (Tvrda Sv. Ivana) si trova a sud della cinta muraria, dal lato opposto alla fortezza di Ravellin sita sul versante settentrionale. E' possibile salire e fare un giro delle mura.

Cattedrale dell’Assunzione di Maria con il tesoro della Cattedrale.

La Chiesa di Sant’Ignazio, un tempo collegio dei Gesuiti.

La chiesa di San Biagio, santo patrono della città, è uno dei monumenti più importanti di Dubrovnik, testimonianza del periodo d’oro vissuto dalla città tra XV e XVI secolo. L’edificio, tuttavia, venne ricostruito quasi per intero agli inizi del ‘700 dopo gli ingentissimi danni causati dal terremoto del 1667 e quelli, ulteriori, dovuti a un vasto incendio divampato nel 1706.

Ci sono poi anche dei musei molto interessanti come il Museo Archeologico e un acquario.

La Nikola Mihanović Fountain subito al di fuori delle mura.

C'è anche una bella funivia che vi permetterà di raggiungere la sommità del Monte Sergio e di godere della vista sulla città.

Potrete anche fare una gita in traghetto all'Isola Lokrum, poco distante dal porto e ancora incontaminata.

La città è stata set cinematografico per alcune riprese della serie Il Trono di Spade, cosa che i numerosi negozi di souvenir non mancheranno di ricordarvi con molti gadget a tema.
Inoltre trattandosi di una città croata, come abbiamo potuto notare nelle nazioni dalla Croazia fino alla Turchia, i gatti sono i padroni incontrastati della città. Si fanno coccolare, fotografare e soprattutto sfamare da chiunque.

Un tipico abitante della città

Un saluto
alla prossima,
Patrizia

domenica 11 febbraio 2024

LIBRI - Brian McClellan - Trilogia dei Pulvimanti

 Ciao a tutti,

è un po' che non vi parlo di libri ma, pur leggendo molto, non sono tanti i libri che davvero mi colpiscono. Oggi vi parlo di una trilogia di cui, in Italia, sono usciti solo i primi due volumi.


Trilogia dei Pulvimanti 
di Brian McClellan





Si tratta di una storia fantasy ma narrata in modo molto realistico. I protagonisti principali sono due soldati, il federmaresciallo Tamas e suo figlio Taniel, ma c'è anche l'investigatore privato Adamat e tanti personaggi che vi faranno affezionare a loro, comprese le divinità del mondo immaginato da McClellan.
Si tratta di una storia di guerra, rivoluzione e intrighi ambientata in un mondo di uomini di etnie fantastiche e con poteri incredibili.
Un'idea davvero originale e ben strutturata.

La trilogia è composta da tre romanzi (abbiamo visto trilogie che poi ne hanno avuti almeno 4, vedi Eragon!): 
  1. Promessa di sangue
  2. La campagna cremisi 
  3. The Autumn Republic (della cui pubblicazione in italiano sono in trepidante attesa)



Un saluto,
alla prossima.
Patrizia

domenica 4 febbraio 2024

MUGUGNO - Storie di Torino - I musei proibiti

 Ciao a tutti, 

chi abita a Torino lo saprà già ma per chi abita in altre città potrebbe essere una sorpresa. Torino ha moltissimi musei, alcuni molto belli e famosi come il Museo Egizio e il Museo del Cinema nella bella cornice della Mole Antonelliana. Ma ci sono dei musei che da anni sono chiusi al pubblico e invece sarebbe molto bello poterli visitare. Ecco una carrellata

  • per quanto riguarda i Musei Reali, una parte di Palazzo Reale è chiusa ma a volte organizzano delle visite guidate ad hoc e quindi è possibile visitare ad esempio le cucine oppure gli appartamenti dei principi al primo piano, invece la parte del Museo Archeologico con i reperti più antichi dal neolitico all'età del bronzo e oltre ormai è chiusa da anni, mentre il Teatro Romano non sono mai riuscita a vederlo se non da sopra. Il Museo Archeologico aveva anche un'antica piroga e un grande statuario che penso in parte sia stato trasferito nella nuova Galleria Archeologica... ma il resto? Ci sono moltissimi reperti non più visibili. So che questo succede in molti musei ma quando si ha uno spazio bello allestito, non sarebbe meglio assumere un paio di persone in più? Piuttosto staccando il Museo Archeologico dagli altri Musei Reali così com'era prima ma dando la possibilità di visitarlo completamente.
  • Il museo di cui la maggior parte dei torinesi ignora l'esistenza, il Museo di Antropologia ed Etnografia che custodisce collezioni molto eterogenee costituite nel corso del Novecento. Il nucleo fondante è composto da reperti antropologici egizi a cui si aggiunsero una collezione di Art Brut (arte fatta da persone che vivono al margine della società) e raccolte etnografiche provenienti da diverse parti del Mondo. Da decenni è chiuso al pubblico ma accessibile per motivi di ricerca, sarebbe interessante poterlo visitare.
  • Per ultimo ma non ultimo, come si dice, il Museo di Scienze Naturali che, dopo 11 anni dall'incendio ha riaperto solo in minima parte, chissà quando torneremo a vederlo nella sua interezza, magari rimodernato (si spera). Un tempo nelle sale del Museo di Scienze Naturali era stato allestito anche il Museo Olimpico Torino 2006.
  • Un saluto,
    alla prossima,
    Patrizia