mercoledì 6 maggio 2015

TORINO - Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso"


Ciao a tutti,
oggi un museo torinese un po' curioso:

Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso"



Il museo si trova in Via Pietro Giuria, 15. Sede anche della presidenza della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Torino.
Nasce nel 1876 come collezione privata di Lombroso.
Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un medico, antropologo, criminologo e giurista italiano. Esponente del Positivismo, è stato uno dei pionieri degli studi sulla criminalità, e fondatore dell'antropologia criminale. Il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalla fisiognomica e dal darwinismo sociale.
Le sue teorie si basavano sul concetto del criminale per nascita, secondo cui l'origine del comportamento criminale era insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente differente dall'uomo normale in quanto dotata di anomalie e atavismi, che ne determinavano il comportamento socialmente deviante.
Nel corso dei suoi studi, Lombroso, collezionò scheletri, crani, maschere mortuarie in cera di ogni tipo di criminale dell'epoca in cui, tra le altre cose, era molto diffuso il brigantaggio.
Collezionò anche prove del reato e manufatti di criminali e di malati di mente (mattoidi) che si trovavano in manicomio.
Alcuni di questi reperti sono visibili nel museo.
Come medico, inoltre, Lombroso cercò di debellare la piaga della Pellagra, una malattia della pelle dovuta ad una dieta povera di carne e lievito di birra, ossia dalla carenza o da problemi di assorbimento di vitamine del gruppo B, molto diffusa tra le classi povere dell'epoca nell'Italia settentrionale.



http://www.museounito.it/lombroso/ 
Museo non adatto a famiglie con bambini



Accanto al museo di Antropologia Criminale sorge il  

Museo della frutta



Si tratta di una straordinaria collezione pomologica di Francesco Garnier Valletti, costituita da centinaia di varietà di mele, pere, pesche, albicocche, susine, uve e verdure.




Inoltre nel museo è possibile vedere la ricostruzione dei laboratori d’analisi, delle sale della collezione pomologica, della biblioteca, dell’ufficio del direttore di quella che era la Stazione di Chimica Agraria, nata nel 1871, fulcro della ricerca applicata all’agricoltura a Torino.

http://www.museodellafrutta.it/
Museo piccolo, adatto a tutti






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