non volevo più fare la polemica ma a volte me le tirano proprio fuori con la forza.
Parliamo di mense scolastiche.
Leggo su La Stampa della <<"guerra del fagiolino", il fantomatico ortaggio servito a temperatura un po’ troppo glaciale a teneri pargoli con mamme molto apprensive>>.
Mio caro giornalista, capisco che non si tratti di un fatto gravissimo ma, pur ricordandole che nel corso dei secoli sono state scatenate guerre con pretesti ben più deboli, le faccio notare che, se spendo 6-7 € al giorno per un pasto caldo, penso di poter almeno pretendere che sia appunto "caldo!". Che fagiolini e uova non siano ghiacciati!
Già a mio figlio non piace niente, quando arriva a casa e mi dice: "Ho mangiato pane e acqua. L'uovo sodo non l'ho mangiato perché era ghiacciato e mi fa venire mal di stomaco!", allora sì che mi si sdribblano un po' le cosiddette.
Anche perché, se i fagiolini ghiacchiati li avessero serviti alla nazionale di calcio, sarebbero insorti centinaia di tifosi a protestare.
Però ad una cosa servono le mense scolastiche... da quando mio figlio va a scuola ho conosciuto l'esistenza di pesci che anni di studi universitari nell'ambito delle Scienze Naturali ed ancor più tempo passato a leggere e preparare ricette di cucina, anche etnica, non mi avevano fatto conoscere.
In aggiunta alle non specificate polpette o bastoncini di un generico "pesce", ecco che scopriamo: la limanda, una specie di platessa ma con carni poco pregiate, e il pollack, detto anche "merluzzo giallo" e molliccio, aggiungerei io.
Per fortuna il comune ci ha risparmiato il famigerato pangasio, pesce originario del fiume Mekong in Vietnam, le cui acque pare che siano un tantino inquinate.
Sembra che almeno in un paio di cose però la mensa eccella.
Il risotto alla milanese che ha una cremina gialla sopra (suppongo fatta con panna e una specie di zafferano).
E il leggendario purè di patate, più buono di quello fatto con patate, latte fresco intero e burro; più buono di quello fatto con le buste di marca; più buono di quello fatto con le buste di sottomarca; più buono di quello fatto con le buste del discount: rimane un mistero!
Un saluto
alla prossima,
Patrizia
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