venerdì 2 agosto 2013

MUGUGNO - Condomini e buon vicinato

Ciao a tutti,
oggi parlerò di un argomento che non può essere indifferente alla maggior parte di voi, eccetto i poch fortunati che abitano in una casa ben lontana dalle altre e possono alzare la musica e litigare in famiglia con tanto di lancio di piatti, senza alcun problema.
Io abito in condominio. Non temo i vicini che alzano troppo il volume della musica perché per fortuna il mio stereo è più potente del loro e anche il livello di decibel della mia voce.

Partiamo dalle basi del buon vicinato o anche solo della buona creanza, come si diceva una volta, insomma, il saper stare al mondo.
Cari condomini, sappiate che, quando io vi saluto con un "Buongiorno" o "Buonasera" e voi mi guardate come se appartenessi ad una ben strana specie animale, in quel momento "Buongiorno" è sinonimo di qualcosa di assolutamente irripetibile.
La vostra aria altezzosa, non vi rende migliori di me ma solo dei maleducati. Spero altresì che, così come ignorate il mio saluto, non vi sia ugualmente semplice ignorare la frase pronunciata dopo esservi passati accanto ed aver dimenticato la vostra inutile esistenza seduta stante:
"Che stronza!" (Stronzo all'occorrenza).
Ops, avete sentito? Ebbene sì. Credete che parlassi da sola? No, no. Dicevo proprio a voi. E sappiate che, la prossima volta in cui vi incontrerò e vi saluterò con l'immancabile "Buongiorno", quella parola vorrà dire: "Ciao Stronzo, ancora su questa Terra? Volevo comprare il tuo appartamento ed allargare il mio!".

Per fortuna devo dire che non tutti i condomini sono così, ce ne sono alcuni veramente simpatici. Anche se devo dire che in città non c'è sicuramente il rapporto che si trova nei paesi. Almeno per quanto mi riguarda, visto che mi piace stare abbastanza per i fatti miei. Però due chiacchiere educate quando ci si incontra per le scale o al portone, non si negano e soprattutto non il saluto, salvo casi eccezionali! Insomma, introversa sì ma maleducata no!

La cosa più bella che si gode abitando in condominio e che i poveri possessori di ville in collina ci invidiano, sono i cartelli sgrammaticati (alcuni sono anche miei, ma abbastanza corretti sintatticamente, spero) che compaiono nell'androne del palazzo per annunciare lavori o lamentele.

Sì perché di lamentele ce ne sono molte. Quella del piano di sopra che è sempre anche quella del piano di sopra di quello che sta sopra  a te, che cammina con i tacchi sul parquet alle 6 del mattino, incurante del manico del tuo scopettone che ti rovina irrimediabilmente l'intonaco del soffitto.

Quella del piano di sopra, uno qualsiasi, che stende la roba bagnata fradicia. Una volta in cui mi sono divertita tanto, è stato quando è saltata la gomma o guarnizione di una lavatrice posizionata su un balcone al piano di sopra... acqua a catinelle! Forse quelli di sopra si sono divertiti un po' meno.

Poi c'è quella che stende le lenzuola matrimoniali tutte aperte e tu pensi che ci sia un'eclisse.

Ci sono quelli che guardano nella propria buca delle lettere e poi infilano tutto quello che non gli piace nella tua. Allora tu o lo butti o decidi che interessa a qualcun altro e lo infili in una buca, cercando di indovinare chi è stato a rifilartelo.
Poi ci sono quelli che prendono la posta dalla tua buca. Ma questa è un'altra questione: quello è un reato.

Quelli che litigano sempre, usando un turpiloquio degno dei peggiori bar di Caracas e poi quando li incontri per le scale si atteggiano ad accademici della scrusca.

Infine ci sono gli immancabili, solitamente anziani, che sanno tutto di tutti. A qualsiasi ora del giorno e della notte tu esca o torni a casa, vedi la vecchina insonne dietro la tenda che spia, non ce l'ha con te, ma deve sapere tutto di tutti. E quando ti girano già un po', non è semplice trattenersi dal farle un simpatico cenno... di saluto.

Ho scordato qualcuno? In ogni caso, comunque siano i vostri vicini: ignorateli.











Un saluto
alla prossima,
Patrizia

Nessun commento:

Posta un commento