Un tempo si narravano spesso storie di fantascienza in cui il mondo era andato "a ramengo" a causa dell'avvento dei robot che avrebbero presto sostituito gli operai nelle industrie.
Un po' come era capitato con i telai meccanici durante la Rivoluzione Industriale.
In queste narrazioni, scritte o cinematografiche, i robot erano sovente umanoidi e non gli scheletrici bracci meccanici che sarebbero stati in realtà.
Ma i robot hanno bisogno di manutenzione, devono essere costruiti e programmati per svolgere le loro funzioni.
Invece gli uomini si riproducono gratis e a dismisura, soprattutto in alcune parti del globo.
E quindi perché spendere soldi per dei robot quando gli uomini costano ancora meno e quando si rompono, si possono tranquillamente buttare e sostituire.
Le grandi multinazionali stanno portando il lavoro in posti sempre più poveri, con un costo del lavoro sempre più basso e, spesso, con dipendenti da tenere in condizione di semi-schiavitù.
Intanto condannano le persone dei paesi occidentali a perdere il lavoro e a vivere dei soldi dei parenti anziani, di elemosina o ad emigrare in paesi con governi che tengono maggiormente al proprio Paese e che impediscono e soprattutto non sovvenzionano le industrie, così che possano aprire all'estero con i fondi ricevuti dallo stato che sta andando alla malora.
Quindi, tutto sommato, rimpiangiamo ed agognamo l'era dei robot... quelli che hanno bisogno di essere progettati, costruiti, riparati e programmati.
Un saluto
alla prossima
Patrizia
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