oggi una recensione su un libro non nuovissimo ma comunque carino.
IL MARTELLO DELL'EDEN
di Ken Follet
Il libro parla di un comune che ha piantato un vigneto e creato un'azienda vinicola in una valle Californiana ma un giorno ricevono comunicazione dal governo: non gli rinnoveranno il contratto perché devono costruire una nuova centrale elettrica ed i lavori allagheranno la valle in cui vivono, distruggendo tutto quello che hanno costruito nel corso degli anni.
Gli hippies decidono di fare in modo che il governo cambi idea e allora...
Che dire, Follet è una garanzia, uno stile scorrevole e delle trame ben articolate. Ma questo romanzo in particolare mi ha fatto pensare su come il concetto di buoni e cattivi sia spesso soggettivo.
D'altra parte questo romanzo, come tanti altri, in cui tutte le protagoniste femminili sono belle e sexy o lo sono state e non hanno ancora perso il loro fascino, mi infastidisce parecchio... insomma è come se il mondo di alcuni scrittori sia popolato di "gnocche", relegando le donne normali alla vita di tutti i giorni. Un po' come quando i protagonisti sono troppo belli e bravi e non sbagliano mai... un po' di realismo, insomma... magari anche un po' di cellulite! No?
Un saluto
alla prossima
Patrizia
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