domenica 9 novembre 2025

MUGUGNO - Solo in Italia si mangia bene

Ciao a tutti,

da poco sono rientrata da un viaggio di gruppo all'estero in un paese molto affascinante e nemmeno troppo lontano dal nostro, enogastronomicamente parlando. Una sera un'anziana guardando la sua zuppa vegetariana senza la minima intenzione di assaggiarla ha detto:

"E' che io vengo da un paese dove si mangia TROPPO bene"

Allora, è indubbio che in Italia si mangi bene quasi sempre. E' anche indubbio che:

  1. quelli della cucina italiana sono sapori cui siamo abituati fin da piccoli,
  2. non è vero che si mangi bene dappertutto né che le condizioni igieniche siano sempre migliori di quelle che si trovano in altri stati, anzi, in locali non sospetti con una buona nomea poi entrano i NAS e... ops... ad esempio, alcune settimane fa una donna ha comprato della lasagna in un'italianissima gastronomia nell'italianissima Roma e c'erano dentro dei vetri.
  3. ricordiamo che i Francesi e molti altri sostengono che sia il loro il paese in cui si mangia meglio, per cui mi vien da dire che si tratta di un'affermazione opinabile.

Tornando alla zuppa di cui sopra, non era molto invitante ma devo dire che era comunque buona.

Di affermazioni di quel tipo ne ho sentite fin troppe nella mia vita.

In Egitto: si mangia male qui, la pizza non era buona!

A Praga: il pane non è buono qui, è troppo molle! Parlavano dei Knedlíky, gnocchi di pane che mettono a fette nei piatti di carne.

In Scozia: Mangiano male qui! A noi piace mangiare sano, andiamo al ristorante tailandese. Chi non ha mai assaggiato la cucina e soprattutto la carne scozzese, non può capire cosa si perde!

Oltretutto durante il viaggio di gruppo sopra menzionato abbiamo potuto ammirare gesti di maleducazione e ignoranza abbastanza spiccati. Faccio notare che non si trattava di una gita scolastica ma che la maggior parte dei partecipanti erano pensionati:

  • persone che parlavano dei fatti propri a voce alta mentre la guida spiegava,
  • persone che incolpavano l'accompagnatrice di tutto quello che non gli piaceva, comprese le cene: neanche avesse prenotato e/o cucinato lei!
  • persone che urlavano improperi a vanvera ai dipendenti degli hotel, perché non trovavano la valigia quando non avevano messo su il cartellino con il nome e i bagagli erano semplicemente in reception in attesa di essere reclamati,
  • una persona ha anche chiamato la nostra accompagnatrice "sottoposta" con il tono un po' medievale di "serva della gleba",
  • un'altra ha preso un pomodoro dal tavolo ed è andata a lavarlo con la bottiglietta d'acqua nel giardino del ristorante, facendo capire alla proprietaria che il cibo secondo lei non era stato lavato e che il ristorante era sporco. Cosa peraltro non dimostrabile. All'apparenza era tutto pulito e lavato! La stessa persona ha mangiato tutti i biscotti che erano sul tavolo, anche se erano da dividere tra tutti i commensali,
  • persone che mangiavano le porzioni degli altri e che rimestavano con le loro posate nei piatti di portata, salvo poi lamentarsi che si stavano ammalando tutti,
  • le stesse persone che non stavano bene che bevevano allegramente acqua dalle fontanelle e mangiavano street food dai banchetti per la strada.
Finisco dicendo che un viaggiatore si adegua al cibo locale perché la cucina del luogo che si visita è anch'essa parte dell'esperienza del viaggio in un certo paese. Non deve piacerti per forza tutto quello che mangiano ma io personalmente ho sempre trovato il modo di mangiare bene in tutti i posti in cui sono stata. Non tutti i piatti mi sono piaciuti ma basta scegliere con attenzione e sapere cosa si sta mangiando! 
Allo stesso modo un viaggiatore si deve adeguare alle usanze di quel paese, ricordando che non è il padrone del mondo solo perché ha pagato per essere portato in un certo posto. Non se l'è comprato, è comunque ospite in un paese straniero.

Un viaggiatore sa che, se ti offrono insetti o topi, deve fingere di apprezzare perché magari per loro sono delle prelibatezze e fanno un sacrificio ad offrirtelo, anche se poi trova una scusa educata per rifiutare del cibo che magari lo farebbe star male.

Chi non è pronto a viaggiare e non è in grado di farlo perché non ha l'intelligenza e le nozioni necessarie forse dovrebbe stare in Italia, magari nella propria regione, così non sbaglia!

Un saluto,
alla prossima
Patrizia


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